Che cos’è il #consenso e perchè in questo momento essere consapevoli di questa pratica è cosi significativo? . Questa è un’altra domanda che mi arriva frequentemente in questo periodo. . Detto semplicemente, il consenso è ciò che si pratica quando in una comunità di qualsiasi tipo vige la libertà di scelta, e tutte le persone si impegnano perchè questa sia rispettata. . Che cosa c’entra allora con il vissuto dei tempi e cos’ha di così significativo? . Per rispondere vi propongo una piccola escursione nelle stagioni che si sono appena conluse. . Molte delle persone che mi seguono sanno che quest’inverno io sono stata un’assidua frequentatrice delle piazze. . Le ho sentite come piazze vive con tutto il desiderio di ritrovarsi, di riunirsi, di abbracciarsi, di respirare insieme con un afflato unico. . Con la consapevolezza che, pur essendo noi esseri umani una specie che può essere assai dannosa ad altre forme di vita, siamo comunque e continuiamo ad essere una specie che gode di vita e buona salute. . Questo vale ancor di più per tuttə quellə di noi che amano e si sentono parte della natura, che prendono cura del proprio ecosistema personale praticando abitudini sane di vita, ascoltandosi, amandosi, assaporando piaceri diversi e fini. . Le persone che fanno questo sono spesso sostenute dalla fede nella propria capacità di guarire in maniera anche spontanea o con l’aiuto dell’amore di chi ci vuol bene e di semplici e collaudate medicine. . È cosi che io tento di vivere, come molte altre persone, incluse quelle vicine al movimento dell’#ecosessualità e che praticano l’#AmoreEcosessuale in qualche sua forma o manifestazione. . Queste voci della piazza, di cui vi dicevo, mi sono entrate nell’animo. . Ho sentito in loro l’effervescenza che è propria del desiderio, del coraggio di affrontare la vita, vita che, a mio sentire, è parte di un tutto chiamato Gaia, e che, ogni volta che una vita individuale nasce o muore secondo natura, semplicemente si ricicla. . Queste piazze, che io ho frequentato a Bologna, a Torino, a Roma, a Ravenna, erano collegate a quelle di tanti altri paesi del mondo, di cui mi giungeva notizia attraverso i canali alternativi. . Queste piazze mi hanno ispirato perfino a raccogliere il mio sentire in una narrativa di espressione amorosa, di cura e di guarigione che è poi risultata nel mio primo libro scritto direttamente in italiano, la mia prima lingua. . Ora che succede? . Inaspettatamente arriva un regalo a queste piazze, alle voci che hanno espresso il loro sentire. . Il sentire di quello che un tempo di chiamava “il popolo.” . Il sentire di chi vuole sentirsi liberə, di chi vibra con e della vita con coraggio e amore, e che rifiuta di lasciarsi abbattere dalla paura. . Qual’è questo regalo che arriva alle piazze, facendo il suo ingresso forse con un po di anticipo sui tempi previsti? . Beh, forse state indovinando a che che cosa alludo . . . . L’Italia è conosciuta come un paese la cui legge elettorale incoraggia fin troppo la formazione di nuovi e piccoli partiti. . Prova ne sia che, per esempio, negli Stati Uniti, che si vorrebbero grande modello di democrazia, formare un terzo partito e portare la sua voce nel campo della politica, è praticamente impossibile. . Chiunque ci abbia provato finora è solamente riuscito a regalare la vittoria elettorale al proprio avversario ideologico, sottraendo al proprio comparto voti di elettorə cosiddettə estremistə. . In Italia non è così. . È per questo che sento nella crisi politica che si profila, con le camere sciolte e le elezioni che arrivano, una grande opportunità per le voci delle piazze di essere udite e di generare nuove forze politiche. . Questo mi rallegra perchè ce n’è sicuramente bisogno. . Sento che gli anni difficili, le restrizioni, il senso di prigionia e ingiustizia, l’invasività con cui molte persone hanno vissuto le campagne vaccinali, hanno fortificato gli animi. . In quanto fondatrice e animatrice di un percorso fomativo in cui le arti dell’amore sono apprezzate e assia significative, io insegno il #consenso, con le sue intrinseche caratteristiche. . Il consenso, per essere tale, deve essere così: informato, liberamente dato, attivo, specifico, revocabile, ed entusiastico. . È quando questo si pratica che il contenitore nel quale le arti dell’amorre fioriscono nelle loro sfumature infinite, diventa uno spazio condiviso che è sacro, protetto, e sicuro. . Il consenso, oltre ad essere utile nel creare disegni di vite amorose felici, salutari e sostenibili, è anche parte integrante della comunicazione non violenta, dell’apprezzo per le diversità, della pace, e quindi della sostenibilità e della democrazia. . Sento che l’anelo di recuperare la facoltà di acconsentire in maniera informata, consapevole, e attiva è ciò che anima il regalo che questa crisi offre a chi sa interpretarla come un’opportunità energeticamente trasformativa. . Sento che i vari gruppi nati dalle piazze, che questa esigenza di praticare il consenso hanno espresso in modi a volte un po confusi, sento che questi gruppi supereranno le differenze, che si ascolteranno, e che si organizzeranno in maniera funzionale ed efficace per raccogliere l’afflato di coraggio e di libertà che ci ha unito. . Sento che i tempi stretti sapranno risvegliare i cuori attivando l’immaginazione collettiva. . Sento che questo è un momento importante per noi tuttə, al di là delle scelte a volte forzate che ci hanno allontanato e diviso. . Un momento di catarsi in cui la storia ci chiama, proprio noi tutti e tutte che siamo in questo paese così bello e dalla storia così lunga, a dare espressione del nostro sentire e ad ascoltare con attenzione il significato del sentire di chi ci è vicino. . Sarà anche questa un’#alchimia il cui mistero trasmetterà al mondo la nostra esperienza, la nostra saggezza di popolo, e la nostra vita. . Per questo ho deciso di sentirmi preparata e aperta, con fiducia che saprò come apportare il mio contributo al periodo di preparazione e saprò come votare al momento giusto. .